La partecipazione a una lezione di storia può diventare un atto di protesta? Stavolta sì, o almeno così è sembrato capitare ad Ascoli Piceno. La città di cui sono originaria, anche se ora studio filosofia a Macerata. La programmazione culturale cittadina non mi soddisfa mai troppo, ma stavolta proprio il
Leggi di piùTutte le foto sono di Andrea Vagnoni “Io e te dovremmo fare un tour di presentazioni del libro insieme”. Sorride la giornalista Sara Lucaroni, mentre si versa un po’ d’acqua dopo oltre
Una serata senza grilli per la testa. O, meglio, un vero grillo in testa è quello che sul finale aveva il professor Franco Cardini, l’ospite della rassegna “Un mare di libri” a
La partecipazione a una lezione di storia può diventare un atto di protesta? Stavolta sì, o almeno così è sembrato capitare ad Ascoli Piceno. La città di cui sono originaria, anche se
“Ma perché i palestinesi non se li prendono gli altri arabi, che a parole solidarizzano tanto con loro? Così la faremo finalmente finita con questa storia”. Sprezzanti le parole che vengono pronunciate
“COMUNICATO STAMPA RASSEGNA NERUDA 50 10-12 novembre Sala della Ragione-Teatro Filarmonici”. Sul mio smartphone compare la notifica di questa mail. No, stavolta non cestiniamola: si parla di Pablo Neruda! Il poeta, premio
Saint Germain en Laye, Francia. Qualche anno fa ero al Musée d’Archéologie Nationale, ospitato all’interno di uno dei più importanti castelli reali. A guidarmi il conservatore capo che mi lascia, nel finale,
“Luca è stato uno dei pochi, se non l’unico, ad imporsi al ‘monopolio’ degli intellettuali ascolani, introdotti in tutti gli ambienti chiave dei finanziatori locali. Malgrado le difficoltà e gli ostacoli che
Nei miei “amarcord” non potevo dimenticare “Middie lunghe”. Personaggio impareggiabile per la grande passione che lo animava per il calcio e per la scoperta di giovani talenti ascolani. Si chiamava Emidio Fioravanti,
Stavolta ci occupiamo di un libro che in questi mesi ha suscitato grande curiosità, che è apparso in quasi tutte le pagine culturali di quotidiani e settimanali, ma che non ha mai
Lo chiamavano “l’uorte de lu curate”. Era ubicato in via dei Soderini a fianco della chiesa di San Giacomo. E don Peppe Fabiani ne era il… giardiniere che ogni giorno doveva provvedere