Le notti bianche
Detto così si potrebbe pensare al racconto di Dostoevski, ma trattandosi di un testo che fa parte dei classici immortali, è classificato come “io ce l’ho (perché fa figo) ma non l’ho mai letto”. Meno prosaicamente sono quelle organizzate in Ascoli, quattro per la precisione . Quando si dice “crescete e moltiplicatevi”!
Di notte bianca fino a qualche anno fa ce ne era una sola, quella del 10 agosto, denominata Notte di San Lorenzo. Una notte strutturata e non improvvisata, ogni anno con un tema e con grandi nomi del momento. Purtroppo il vezzo di mandare al macero il passato per riscriverlo non è mai venuto meno ai politici (il rogo dei libri di hitleriana memoria è solo dietro l’angolo!), così anche quello che funzionava è finito nel cestino e dall’organizzazione si è passati all’improvvisazione o alla “fa tu”, che è la sintesi di “caro commerciante arrangiati tu e trovati gli animatori che vuoi”. Come vogliamo chiamarla, caciare?
Poi è venuta la notte di porta Maggiore, quindi quella di Monticelli e quest’anno quella di Solestà. Mancano all’appello porta Tufilla, porta Romana e Piazzarola, ma c’è da giurarci che prima o poi arriveranno anch’esse. Peccato che tutte ripropongono la sorella maggiore in piccolo, come le medicine omeopatiche. Ma si sa che a forza di diluire alla fine è solo acqua di fonte e, per una città che voleva essere la Capitale della Cultura, non è il massimo.
Ultima annotazione i “super ospiti”: Viola Valentino, Bobby Solo e Edoardo Vianello: età media 78 anni! A cui aggiungerei Villa Pigna ( che è Folignano, anche se in pratica potrebbe essere l’ultimo rione di Ascoli) con i Nomadi, che quest’anno festeggiano i 55 anni di attività. Ad occhio e croce, anche loro rientrano in quella media. Decisamente il nuovo che avanza.