Dopo un anno di buio, causato dalla pandemia, si riaccendono le luci della Notte bianca del Liceo Classico, evento per il quale tutti i licei classici d’Italia si sono preparati per mesi. Questa serata è l’occasione per cambiare veste: i liceali per una notte diventano cantanti, musicisti, presentatori, ballerini e modelli, ma senza dimenticare l’aspetto culturale contrassegnato dall’intervento di studenti, professori e ospiti di prestigio.
Ad attirarmi è la voce cristallina di Lucrezia Ercoli, docente universitaria, nonché direttrice artistica di PopSophia, il festival che unisce la riflessione filosofica ai fenomeni pop della cultura di massa. Le sue parole, insieme al suo look pop e al suo immancabile papillon, riecheggiano nell’aula magna dell’istituto e accompagnano noi ascoltatori in un vero e proprio viaggio attraverso la nostalgia.
Il suo nuovo libro “Yesterday. Filosofia della nostalgia” è un percorso intimo che parte dalla definizione stessa della parola “nostalgia”, usata per la prima volta nel 1688 quando per la sua tesi, il giovane medico svizzero Johannes Hoferus delinea il dolore (algia) del ritorno (nostos) come una vera e propria malattia. Il discorso si inerpica sul famosissimo viaggio di Ulisse ed evidenzia l’importanza che assume la nostalgia nell’Odissea, fino ad arrivare a due capolavori contemporanei, il film Disney “Ratatouille” e la celebre serie TV “Stranger Things”, anch’essi caratterizzati dalla presenza ridondante della nostalgia.
La docente, quindi, suggerisce di interpretare la nostalgia come chiave di volta per un futuro più consapevole. L’affascinante e delicato discorso si avvia verso la conclusione e la professoressa Ercoli si dedica ad un tema particolarmente legato a noi giovani: il selfie, che immortala i nostri i ricordi e li consegna alla nostalgia. L’applauso che segue il discorso mi accompagna fuori e vengo attirato dalla musica proveniente dalla palestra, niente a che fare con la nostalgia.