Jova Beach Party, ricostruiamo lo scontro sull’evento con le voci dei protagonisti

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Il 2 luglio è partito il Jova Beach Party, la tournée che in questa estate sta portando Jovanotti in concerto sulle spiagge di tutta Italia, con il coinvolgimento di quasi mezzo milione di spettatori. L’obiettivo è “lasciare il segno senza lasciare segni“, scrive sul proprio sito Trident Music, società produttrice del tour, per quello che viene definito come “il primo grande evento itinerante al mondo che parla di ambiente“.

La comunicazione del Jova Beach Party 2022 ha spinto molto nella direzione della sostenibilità (tanto che tra i partner c’è perfino il Wwf), raccontando anche le tante iniziative che dovrebbero contribuire a renderlo un evento perfettamente green: sensibilizzazione ecologica, eliminazione della plastica dai concerti, crowdfunding (raccolti già 3 milioni di euro per pulire e recuperare 20 milioni di mq di spiagge, laghi, fiumi e fondali in tutta Italia), borse di studio per corsi di biodiversità e altro.

Eppure non mancano le polemiche proprio per l’impatto ambientale del tour, tra alberi abbattuti, dune spianate, fauna a rischio e accuse di greenwashing da parte di quell’ambientalismo che lo stesso Jovanotti ha definito l’altro giorno, in una diretta Instagram dal lido di Fermo (dove c’è stata l’ultima esibizione in ordine di tempo): “Econazisti che non siete altro“. E come se non bastasse, l’Ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno, in collaborazione con i militari del Nil (Nucleo di Identità locale) e al Servizio prevenzione della Asur dell’Area Vasta 4 di Fermo, ha riscontrato alcune irregolarità con alcune ditte che lavoravano all’allestimento del concerto.

Partendo proprio da quest’ultimo aspetto, immediatamente la Trident aveva smentito il lavoro nero, parlando di “inadempienze formali” peraltro subito sanate. “So che siamo nell’occhio del ciclone: il Jova Beach porta grandi eventi in piccole realtà mettendo in moto il livore locale e micro vendette in qualche modo politiche” ha dichiarato Cherubini. Salvadori della Trident ha aggiunto: “Non esiste lavoro nero al Jova Beach Party, può esistere qualche infrazione formale. Ci hanno dato 1400 euro di multa perché non avevamo transennato l’area del cantiere, in una parte mancava il nastro bianco e rosso, probabilmente si era strappato, e pagheremo“. Eppure le polemiche sul tema non sono una novità Marta Fana, aveva scritto nel 2019: “Sedici ore di lavoro in cambio di un paio di pasti e un gadget. È quanto offrono gli organizzatori dell’evento balneare di Jovanotti. Un caso paradigmatico“.

Sulla questione ambientale, Cherubini ha aggiunto: “Il Jova Beach Party non mette un pericolo nessun ecosistema, non devastiamo niente, le spiagge non solo le ripuliamo, ma le portiamo a un livello migliore di come le troviamo. Il Jova Beach non è un progetto ‘greenwash’, parola che mi fa cagare così come mi fa schifo chi la pronuncia, perché è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli. Il Jova Beach Party è un lavoro fatto bene: se pensate che non sia fatto bene venite a verificare, venite qua. Non diffondete fuffa. Il mio pubblico è fantastico, ha una coscienza alta rispetto all’ambiente. Se […] volete continuare ad attrarre l’attenzione utilizzando la nostra forza, sono fatti vostri. Il nostro è un progetto fatto bene che tiene conto dell’ambiente, parla di obiettivi di sostenibilità e realizza quelli che è in grado di realizzare con gli strumenti messi a disposizione dalle leggi, dal buon senso, dalla volontà“.

Le associazioni ambientaliste hanno ricostruito il loro punto di vista in modo molto particolareggiato:

Il 16 dicembre 2017 si costituisce a Porto San Giorgio (Fm) un Comitato tra le maggiori Associazioni di Protezione Ambientale di interesse nazionale, presenti nelle Marche, dal nome “Torri a Guardia della Costa e del Mare Adriatico“, più conosciuto con l’acronimo “TAG Costa Mare“. Si tratta di un coordinamento tra Italia Nosta, FIAB, Legambiente, LIPU, MareVivo, Marche Rifiuti Zero, Ornitologi Marchigiani, Slow Food, Società Operaia “Garibaldi” e WWF, oltre a tanti nominativi singoli di esperti e luminari, volto promuovere la istituzione di siti Natura 2000 costieri e marini lungo la costa marchigiana.

Il TAG Costa Mare elabora, con l’aiuto volontario degli esperti che aderiscono, vari progetti per la individuazione dei siti di maggiore interesse su differenti comuni. Alcuni dei progetti sono reperibili sul sito web della Legambiente Marche.

Il progetto per Fermo si chiama “Litorale Fermo 2020” e nel 2018 viene presentato in una Conferenza Stampa tenutasi a Fermo alla presenza di Sindaco ed Assessori competenti. L’entusiasmo per il progetto fu evidenziato anche nei giorni successivi con varie uscite sulla stampa.

Nei primi mesi del 2019 inizia a circolare la notizia che per un evento promosso dal cantante Jovanotti, che si sarebbe svolto sulle spiagge con temi in difesa dell’ambiente, e che il Comune di Fermo aveva espresso l’interesse ad ospitare l’evento. Il TAG Costa Mare si muove rapidamente per evitare che gli unici spazi liberi lungo la costa fossero interessati da un evento che si preannunciava assolutamente incompatibile con i progetti di tutela appena presentati.

Il Comune di Fermo, insieme alla Trident Music srl organizzatrice dell’evento, dopo aver fatto credere anche al WWF, che aveva scelto di supportare la manifestazione, che si sarebbe svolta in un luogo non delicato da un punto di vista naturalistico, delibera l’affidamento proprio dell’area di Casabianca per lo svolgimento dell’evento.

Il 21 luglio 2019 le ruspe entrano sulla spiaggia di Casabianca, Area di tutela del Fratino, dove era vietato, per ordinanza dello stesso Sindaco, persino il normale calpestio, e spianano completamente le dune embrionali presenti livellando il piano dell’arenile per la preparazione del concerto. Tutta la vegetazione dunale viene completamente distrutta e, il giorno del concerto più di 30mila persone si accalcano su quegli stessi spazi dove qualche giorno prima era interdetto l’accesso.

Nel 2020 il Comune di Fermo, resosi conto di quanto accaduto su quella spiaggia, affida ad un botanico l’incarico di avviare un restauro ambientale dell’area. Il tecnico incaricato, ricercatore dell’Università di Pisa, per poter ricreare l’ecosistema originario, che si potesse il più possibile avvicinare a quello che era andato distrutto, richiede al Comune di Fermo di avviare le pratiche per la traslocazione di piante, talee e semi di specie vegetazionali rare ancora presenti in alcune aree protette in Abruzzo e nelle Marche. Attraverso un complesso iter autorizzativo presso la Regione Marche e l’accordo con i gestori delle aree protette, Riserve Naturali e Biotopi Costieri, che hanno accettato di svolgere il ruolo di donatori di piante protette, si sono reperiti semi e talee di specie rare da traslocare.

Nel 2021, ottenuti tutti i pareri necessari, operai incaricati dal Comune di Fermo con l’aiuto prezioso di alcuni esperti delle stesse aree protette donatrici e delle associazioni ambientaliste locali, che a titolo personale hanno dato il loro apporto come volontari, si è avviata una importante opera di restauro ambientale che avrebbe consentito di sperare in una ripresa negli anni della vegetazione dunale scomparsa.

Nel 2022, anche grazie ai due anni di pandemia che ha comportato varie forme di lockdown, situazione che ha consentito anche una minore frequentazione dei luoghi in ripresa vegetazionale, i primi risultati si sono cominciati a vedere. Nel corso degli anni la spiaggia di Casabianca sarebbe potuta tornare ad essere quello che era prima della distruzione perpetrata dalla prima sciagurata edizione del JBP del 2019.

Ma come se nulla fosse accaduto, il Sindaco di Fermo annuncia che nel 2022 il Jova Beach Party tornerà a Fermo. E sin dall’inizio sembra proprio che la località scelta sia di nuovo la spiaggia di Casabianca.
Quella stessa area cioè destinata inizialmente a divenire sito Natura 2000, distrutta la prima volta dal Jova Beach Party del 2019 e poi oggetto di un importante opera di restauro ambientale-naturalistico.

Con una convocazione urgente del 2-04-2022 il TAG Costa Mare si riunisce in Assemblea e il 29-04-2022 a Porto San Giorgio (FM), alla presenza di tutte le Associazioni facenti parte il Comitato ed altre che si aggiungono, fino a 15 associazioni, si approva una mozione contro lo svolgimento del JBP sulla spiaggia di Casabianca al Lido di Fermo e si chiede la delocalizzazione in struttura adatta ad accogliere tali manifestazioni.

Hanno firmato il documento contro il Jova Beach Party al Lido di Fermo:

– Italia Nostra
– LEGAMBIENTE Marche
– FIAB costa Macerata Fermo
– LIPU Marche
– MareVivo
– Marche Rifiuti Zero
– Slow Food Fermano
– Società Operaia “G.Garibaldi”
– WWF Natura Picena odv
– Questione Natura
– Gruppo Friday for Future Macerata-Fermo
– Ambiente Basso Molise
– Comunità SlowFood Cerrano
– Stazione Ornitologica Abruzzese
– Pro natura Marche

Il 12 maggio 2022 il Sindaco del Comune di Fermo con Ordinanza n.27 rinnova la necessità di porre sotto massima tutela l’area di Casabianca perchè sito di nidificazione del Fratino vietandone l’accesso a piedi e/o con qualunque mezzo e vietando l’accesso ai cani e ad ogni forma di potenziale disturbo fino al 20 luglio 2022.

Il 17 maggio 2022 il Comune di Fermo con la Delibera di Giunta n.164 approva lo svolgimento del Jova Beach Party presso la spiaggia di Casabianca al Lido di Fermo. La disposizione del palco, delle torri e del villaggio distruggeranno di nuovo l’area del Fratino di Casabianca. Le ruspe di nuovo, è previsto che entrino il 21 luglio 2022, il giorno dopo la chiusura della Ordinanza di protezione assoluta.

Riepilogo della documentazione che è stata prodotta nell’ordine cronologico dopo l’approvazione della Mozione:

1. la diffida al Comune di Fermo del 2 maggio 2022, con l’invio della mozione di richiesta di cambio della località (Prot. Comune Fermo n.26608 del 03-05-2022);

2. la delibera della Giunta del Comune di Fermo n.157 del 3 maggio 2022 approva il protocollo di Intesa tra Comune di Fermo e WWF Italia.

3. la delibera della Giunta del Comune di Fermo n.164 del 17-05-2022 con cui si conferma la localizzazione di Casabianca per il JBP ignorando, neanche citando per dare delle motivazioni, la diffida del TAG costa mare.

4. lo spiacevole episodio di diffida da parte dell’ufficio legale del WWF Italia, con nota del 18-05-2022, a questo al TAG costa mare, di cui il WWF è parte, di divieto dell’uso del Logo, che di conseguenza è stato cancellato dalla carta intestata. Anche se senza diffida la medesima richiesta arriva dalla FIAB.

5. la diffida ai dirigenti del Comune di Fermo del 7-07-2022 con cui il TAG ha invitato i dirigenti comunali a non dare seguito all’indirizzo fornito dalla Giunta comunale;

6. l’esposto depositato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale il giorno 8-07-2022 inerente il JBP;

7. il dirigente del settore LLPP, Protezione Civile, Ambiente del Comune di Fermo trasmette al TAG copia della nota (Prot. Comune Fermo n.39439 del 23-06-2022) inviata come riscontro fornito ai Carabinieri Forestali di Ancona e di Fermo che avevano chiesto chiarimenti rispetto alla prima diffida del TAG in cui lo stesso dirigente rassicura che non ci sono danni ambientali.

8. la relazione degli esperti TAG del 17-07-2022 geologi, naturalisti, biologi, pianificatori, esperti in materia, rileva la presenza di danni ambientali a livello di vegetazione, fauna e assetto geomorfologico e sedimentologico.

9. la richiesta di intervento al Ministero della Transizione Ecologica e di parere all’ISPRA inviata da questo Comitato il 18-07-2022, volto a ottenere una definitiva posizione, ragionata sulla base di un parere ISPRA, da parte del Ministero che cura gli interessi ambientali del Paese.

10. l’esposto inviato alla Corte dei Conti il 20-07-2022, inerente sempre il JBP.

11. l’approfondimento del TAG del 22-07-2022 sul rispetto del Comune di Fermo sugli impegni resi nel Protocollo d’Intesa sottoscritto con il WWF Italia.

12. la richiesta motivata al WWF Italia del 24-07-2022, da parte del Tag Costa Mare, con cui si chiede di dissociarsi dalla tappa di Fermo avendo il Comune disatteso gli impegni presi nel Protocollo d’Intesa firmato con la stessa associazione come compensazione e mitigazione degli impatti del JBP di Fermo.

Nonostante diffide, esposti, comunicazioni stampa, pressioni di ogni tipo, il Comune di Fermo è andato avanti dritto per la propria strada.

Il 26 luglio 2022, le ruspe sono di nuovo entrate sulla spiaggia di Casabianca distruggendo tutto il lavoro di restauro ambientale avviato e confermando che un evento come il Jova Beach Party è più importante di qualunque norma di tutela, programma di conservazione, progetto di valorizzazione naturalistica possibile.
Un evento privato che utilizza il suolo pubblico demaniale a fini commerciale gravando sul patrimonio naturale dell’area”.

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