E’ sempre bollente il clima intorno al mondo dell’autotrasporto tra minacce di sciopero, caro gasolio, cantieri ed ora anche le sanzioni per l’aria condizionata. La denuncia arriva dal sindacato Prima Tras tramite il segretario nazionale, l’ascolano Roberto Galanti.
“Non so se la logica spesso sia logica –accusa Galanti– o solo un mezzo per prevedere, in eccezionalità, della stupidaggini.
Mi riferisco dei camionisti, a quasi cinquanta gradi in cabina, multati perché fermi in sosta con aria condizionata accesa. Vivere la cabina di un camion non è sport e neppure un resort con spa compresa nel prezzo, ma una necessità di agevolare la vita del camionista che permette di approvvigionare la collettività di ogni bene.
E’ accaduto ed accade che i mezzi di controllo sulle strade (piazzali di sosta attrezzate sempre meno presenti) multino coloro che, onde evitare di sciogliersi al caldo eccezionale, cercano refrigerio con l’unico mezzo che hanno, aria fresca in cabina.
Sopravvivere in cabina a 50 gradi compromette anche un riposo, per altro obbligato dopo le ore di guida, e soprattutto mina la sicurezza sulle strade per stress.
Mi consta che nell’edilizia, quando la temperatura supera i 35 gradi, ci si mette al riparo tornando a casa.
Sarebbe opportuno, in presenza di una norma non al passo delle eccezionalità, che si considerino dei fattori particolari come il ‘caldissimo’ attuale. Questa è logica non l’applicazione tout court della legge.
A tutto questo si aggiungono anche i tempi per carico o scarico non remunerati, pertanto, con una logica ‘fai da te’ un autista prova a sopravvivere al rischio dello scioglimento del corpo. Allora cari colleghi spegnete il motore, andate in albergo ed attendete, al fresco, che qualcuno vada a scaricarsi i camion.
Un appello: voi che studiate per produrre norme, volete applicare anche il principio del buon senso ogni tanto?
Una certezza –conclude Galanti- PRIMA TRAS si mette a disposizione per predisporre e depositare gratuitamente i ricorsi alle multe”.
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