Sabato 30 luglio il sestiere di Sant’Emidio ha fatto una festa nel chiostro di San Francesco iniziata alle cinque di pomeriggio, che si è prolungata fino alle due passate di notte, con l’intervento di carabinieri e polizia chiamati dai residenti stremati da ore di musica a volume altissimo sovrastata da un vocalist che incrementava il livello di volume fino a far tremare oggetti nella case dei residenti della zona. Da tre anni a questa parte, non sono stata poche le chiamate alle forze dell’ordine per disturbo della quiete pubblica, a causa delle feste del sestiere rossoverde effettuate alle due e addirittura alle tre di mattina per questo problema.
Le domande che sorgono spontanee, fra i sempre più esigui residenti del centro storico, sono di vario tipo: la prima è come possa un sestiere avere i permessi per volumi e orari da discoteca romagnola, ci sono luoghi senza dubbio più adatti per dare il giusto spazio ai giovani per serate adatte ai loro gusti, ma un centro storico medievale non sembra uno di questi. Chi decide di vivere in centro è consapevole che va incontro ad alcune serate in cui ci sono eventi, ma spera anche che si rispettino limiti che permettano ai residenti di poter andare a dormire ad una certa ora. Infatti la quasi totalità di questi eventi rispettano orari che non superano mezzanotte e mezza e anche i volumi sono “umani”, ed è per questo che l’eccezione del sestiere di Sant’Emidio risulta così fuori dalla norma.
Verrebbe da chiedersi perché vengono concessi permessi da discoteca all’aperto in pieno centro storico fino a notte fonda, tenendo poco conto delle centinaia di persone che vivono lì che devono sottostare al desiderio di ballare di un gruppo ristretto di sestieranti per diverse notti estive, perché comunque nella sede de sestiere questi eventi si ripetono più volte con stessi orari e stessi volumi che si sentono nitidamente per tutto il centro.
La seconda domanda che ci si pone è cosa c’entra una serata che è una via di mezzo fra un Oktoberfest e un rave party con un sestiere che è comunque collegato a un evento come la Quintana, che è una rievocazione storica medievale con torneo cavalleresco? Sabato scorso il salotto della città è stato “ostaggio” di giovani ubriachi che hanno lasciato nelle rue intorno al teatro bottiglie rotte, sporcizia e vomito che, con le temperature di questi giorni, creano miasmi terribili.
Perché se questo gruppo di sestieranti ha così voglia di dare il giusto spazio ai giovani con serate di divertimento non aprono una vera discoteca, rispettando così le leggi che regolano tali locali? Credo sia più semplice fare questo tramite il sestiere, che può seguire regolamenti diversi non pensati però per feste di questo tipo e che, per questo, può contare anche su permessi speciali legati ad un evento che è centrale nella vita della città come la Quintana.
E inoltre in una visione più ampia della vocazione turistica che ogni anno cresce anche grazie all’immagine della Quintana come città medioevale, come città della cultura, questi eventi non cozzano con tale immagine? I sestieri sono ancora i partecipanti al torneo, i custodi dei meravigliosi costumi della sfilata, il luogo dove la passione per i propri colori porta a passare il tempo libero nella manutenzione dei tamburi o nell’insegnamento dell’arte dello sbandieratore ai ragazzini che porteranno avanti le tradizioni di Ascoli o sono diventati dei bar, locali e discoteche? Che fine hanno fatte le cene medievali con i cucchiai di legno e le ancelle in costume con spettacoli d’epoca?
Per terminare la cronaca della serata di sabato dopo l’intervento di carabinieri e polizia verso l’una e trenta per far terminare la musica, dalla consolle sono state chiamate ben 4 ultime canzoni prolungando così la musica fino alle due; possibile che nemmeno le uniformi siano state tenute in considerazione? Con tutte le emergenze reali che ci sono perché le forze dell’ordine devo passare tanto tempo ad occuparsi di ragazzi che vogliono fare la discoteca dove e come non si può fare?
A conclusione della serata il vocalist ha gridato “Ascoli merita serate così“. Speriamo che sì meriti serate migliori fatte di rispetto che è poi la base di ogni genere di cultura e di eventi che esaltino la bellezza del nostro bellissimo centro con eventi più adatti e meglio regolamentati.
Se questa è la nuova immagine della Quintana e della città di Ascoli si fa poi fatica ad avere la credibilità per candidature come quella a città della cultura. Più che spostare le montagne abbiamo portato la riviera in piazza della verdura: un po’ di confusione?
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