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Piero Celani è il nuovo Presidente dell’Amat

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ll Comitato Direttivo AMAT, riunito oggi 17 giugno 2022 per il rinnovo delle cariche statutarie, ha eletto all’unanimità Piero Celani nuovo presidente dell’ente.

Ingegnere e già insegnante di scuola superiore, Celani è stato consigliere comunale e poi sindaco di Ascoli Piceno per due mandati e, in seguito, presidente della Provincia di Ascoli, consigliere regionale e vice-presidente del Consiglio regionale.

Particolarmente attento alle tematiche culturali del territorio, Celani è attivo anche come promotore di iniziative legate alla storia e alle tradizioni locali. La candidatura di Celani, su cui c’è stata piena convergenza, stata accolta da numerosi interventi che ne hanno sottolineato profilo e notevole esperienza istituzionale.

Il teatro rappresenta la coscienza di una comunità che in esso si esprime. L’AMAT può fare moltissimo per aprire e mantenere un grande dialogo con il territorio” ha affermato il neo-presidente.

Il Comitato Direttivo ha inoltre eletto, ugualmente all’unanimità, alla vicepresidenza Gino Troli, la cui esperienza e profonda conoscenza dell’AMAT è garante della condivisione di passaggi importanti, e Micol Lanzidei (assessore alla Cultura del Comune di Fermo), Antonio Bianchini (Comune di Pesaro) e Giorgio Buccarini (Comune di Urbino) componenti del Consiglio di Amministrazione.

Soddisfazione da parte dell’assessora regionale alla Cultura, Giorgia Latini “si riparte per lo spettacolo dal vivo dopo una fase difficile. Sono sicura che il nuovo Cda sarà fare un lavoro all’altezza delle esigenze del teatro, delle compagnie teatrali marchigiane che vanno incentivate. Questo rinnovamento risponde ai bisogni che si pongono in un contesto che è cambiato così in breve tempo: la ripartenza chiesta al mondo dello spettacolo è una fase totalmente nuova in queste proporzioni. Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro al nuovo consiglio d’amministrazione“.

Presidente, vice-presidente e consiglio d’amministrazione rimarranno in carica per tre anni fino al giugno 2025.

n.d.r. – Quanto può essere importante questa nomina per Ascoli? Molto, se ci sapremo muovere con giudiziose. E giudizio significa non essere ingordi e saper proporre progetti interessanti utili anche per altre realtà regionali. In altre parole diventare la parte pensante della cultura marchigiana e quella capitale della cultura era il completamento di una crescita e non lo sghiribizzo ambizioso di quattro esaltati.

Non siamo d’accordo con chi da quando si vociferava questa nomina, avevano avevano cominciato a storcere il naso.”I soliti nomi”, “che cambiamento può venire con questi metodi”, “che ne capisce di cultura uno come Celani” e via di questo passo.

Pur rispettando i pareri altrui, perché siamo convinti che in uno stato liberale, non vada zittito nessuno, siamo convinti che da questa nomina Ascoli abbia tutto da guadagnarci e che l’ignoranza culturale di Celani sia pretestuosa.

I detrattori farebbero bene a ricordare che le stagioni, invernali ed estive, migliori sono state quelle dei dieci anni in cui Celani è stato sindaco di Ascoli, in quegli anni i cartelloni estivi si sviluppavano con produzioni originali e la presenza di artisti di grandissimo spessore, italiani e internazionali. Fu lui a inventarsi la notte di San Lorenzo, poi trasformata in una sorta di sagra paesana; fu lui che cercò di armonizzare e dare un senso logico alle manifestazioni di contorno alla Quintana; e fu sempre lui che ridette vita e immagine in piazza Arringo alla gara degli arcieri e realizzò il primo banchetto della vittoria alla maniera rinascimentale. Dobbiamo andare avanti? 

Seppe essere veramente il sindaco aperto a tutti, non di parte. Furono gli anni di Antonini, Zeppilli, Giacinto Federici e Pizzingrilli. Qualcuno non c’è più, altri sono stati accantonati con la solita mania di ricominciare sempre tutto da capo, con l’unico risultato di regredire puntualmente e tornare anonimi.

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