Università, Ascoli perde studenti, a San Benedetto più iscritti

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Dovrebbe fungere da volano economico. Essere la base dello sviluppo turistico di Ascoli Piceno. E’ diventata, invece, la spia di quella staticità amministrativa che ha contrassegnato la città delle cento torri in questi ultimi vent’anni. La cartina al tornasole per un’intera classe politica. Parliamo dell’università di Ascoli e del suo sempre promesso, ma mai avvenuto decollo. Al punto da far registrare, al 20 giugno 2020, meno studenti iscritti di San Benedetto del Tronto: 1185 nel capoluogo, 1191 in Riviera, secondo quanto riportato nel documento unico di programmazione 2021-2023 del Consorzio universitario piceno. In sostanza, una succursale che diventa più attrattiva di una sede centrale. E il tutto in un continuo ridimensionamento, specchio di quel declino cittadino che avanza lento, ma inesorabile.

IN DIECI ANNI 748 UNIVERSITARI IN MENO, 75 OGNI ANNO

Basti pensare all’andamento degli iscritti negli ultimi dieci anni: 3124 nell’anno accademico 2011-2012 (livello massimo mai raggiunto, presidenza De Santis), secondo uno studio condotto, nel 2015, dall’attuale rettore della Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori; 2376 lo scorso anno (fonte Cup). Qualcosa come 748 studenti iscritti in meno in dieci anni, 75 in meno ogni anno. Roba da mettere sul chi va là un’intera classe dirigente. Non quella ascolana, evidentemente, visti i dati che emergono. Là dove leggiamo, sempre nel Dup 2021-2023, che a giugno 2020 risultavano iscritti, presso la sede ascolana dell’Università di Camerino, 967 studenti, contro i 607 di quella sambenedettese (1574 il totale degli iscritti Unicam). Ma è con le iscrizioni all’Università Politecnica delle Marche (775 complessivamente) che i numeri, per Ascoli, iniziano a consolidarsi in negativo: 191 nel Capoluogo (Infermieristica), ben 584 in Riviera (Economia). Al punto che nemmeno la presenza, solo ad Ascoli, di altri due università ha potuto scalfire questa “supremazia” sambenedettese: sono, infatti,12 gli iscritti all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Remptoris Mater per i corsi di Scienze religiose (primo ciclo – tre anni) e di Licenza in Scienze religiose (secondo ciclo – due anni); e 15 all’Università del New Hampshire per i corsi di Lingua, Cultura alimentare, Nutrizione.

Riapplicare La Copertura, La Laurea, Berretto

TURISMO INESISTENTE: 53.972 PRESENZE NEL 2019, CONTRO LE 190.935 DI MACERATA, LE 191.682 DI CAMERINO E LE 529.184 DI URBINO

Una tendenza pessima, dunque, che non può che ripercuotersi sull’intero tessuto socio-economico cittadino. Eloquente il dato irrisorio delle presenze turistiche (ne avevamo parlato diffusamente qui), per un settore, soprattutto nelle città d’arte, strettamente correlato alla presenza universitaria: là dove c’è un Ateneo, solitamente c’è anche tanto turismo. E i numeri non mentono. Mai. Se ad Ascoli, infatti, nel 2019 (ultimo anno pre-pandemico) le presenze turistiche furono appena 53.972 (addirittura meno del 2018, quando si attestarono a quota 78.574), a Macerata queste presenze si attestarono a 190.935, a Camerino a 191.682 e ad Urbino, addirittura, a 529.184. Cittadine simili per storia, cultura, e tradizione, ad Ascoli, ma profondamente diverse nella capacità di saper attrarre vacanzieri e, soprattutto, nel riuscire a convincerli a pernottare più notti. Sarà una coincidenza? Probabile. Una cosa, comunque, è certa, queste tre località marchigiane hanno un denominatore comune: un’Università sviluppata e con molte migliaia di studenti iscritti. E non con gli appena mille del capoluogo Piceno.

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