Era proprio lì, davanti alla sua scuola, la notte prima del suo Esame di Stato, piena di dubbi e incertezze. Si chiese cosa ne sarà del suo futuro; come si fa a decidere. Fino a quel momento le giornate erano state scandite dai ritmi della scuola, mentre ora era tutto davvero finito. Sarebbe finita di lì a poche ore e sarebbe entrata effettivamente nel mondo dei grandi. Niente più verifiche e interrogazioni; no nel mondo dei grandi quelle non ci sono. Però a lei nessuno aveva insegnato ad essere grande, nessuno le aveva detto cosa c’era nel mondo dei grandi. Ora si trovava in una stanza sicura e illuminata con una porta spalancata verso l’ignoto.
Per quanto avesse desiderato da sempre finire la scuola e andarsene, ora che si trovava lì scuoteva la testa e piangeva. Lei quella porta non la voleva varcare. Aveva immaginato per così tanto tempo questo momento, era sempre stato un pensiero felice e adesso invece era triste. Era triste perché stava per essere libera, e della libertà lei ora aveva paura. Voleva qualcuno lì con lei che le dicesse cosa le piace davvero, che università fare, che lavoro fare, di chi diventare amica, quali posti frequentare, dove andare, cosa fare e perfino cosa mangiare. Voleva qualcuno che la prendesse per mano e la accompagnasse fuori la porta. Lì però non c’era nessuno e di certo non sarebbe arrivato.
Ma se una parte di lei aveva paura di perdere i legami con gli amici di sempre e di ritrovarsi catapultata in un futuro che non era suo, l’altra non vedeva l’ora di uscire da quella vita di provincia chiusa e becera che non le offriva nulla se non alienazione. Voleva conoscere gente diversa ogni giorno, fare nuove amicizie, esperienze e iniziare a sentirsi padrona della sua vita. Voleva una vita nuova in cui stare larga.
Se riesce a sentirmi, a questa ragazza vorrei dire che non devi aver paura di avere fretta nella scelta, ogni percorso è differente, unico e valido allo stesso modo. Non sentirti sbagliata se capisci che l’università non fa per te, non è la quantità di lauree che hai a definirti. Non sentirti sbagliata nemmeno se senti che l’università che hai scelto non ti piace, cambiare o lasciare spetterà a te, e qualunque decisione prenderai è valida e non pensare di aver perso tempo; il tempo non si perde, si impiega. Non precluderti la scelta di frequentare una facoltà che ti piace per paura di non trovare lavoro o che gli altri si prendano gioco di te, le lauree inutili non esistono. Il mondo del lavoro non gira tutto attorno alla medicina, all’ingegneria e alla politica, questo è in evoluzione e non ci sono percorsi prefabbricati per arrivare a destinazione. Se senti che è la tua strada seguila.
Vivere in una piccola cittadina di provincia poi non è semplice, lo so bene. L’ambiente è chiuso tale da risultare soffocante. Non si dà abbastanza spazio ai giovani e le cose da fare sono monotone e deleterie. Le attività poco stimolanti e le associazioni culturali poco presenti. Alla fine ci si riduce sempre alle solite persone nei soliti posti, solo vecchi e parrocchie. Conoscersi tutti l’un l’altro poi ti fa sentire in gabbia e non puoi fare nulla che un individuo a caso ne è venuto a conoscenza non si sa come in meno di un giorno.
Non è sempre così. Ci sono posti, città che sono diverse, in cui perfino l’aria stessa sembra più fresca e leggera. Piene di eventi, attività e opportunità. Ragazzi, studenti, giovani e persone e personalità di tutti i tipi. Qui potrai essere libera di coltivare le tue passioni, sentirti te stessa ed esprimerti senza sentirti giudicata. Se senti di dover andartene, che non c’è più nulla lì per te, è normale. Hai bisogno di indipendenza personale, dei tuoi spazi e di crescere da sola. Hai vissuto per tutto questo tempo in una bolla ed ora è giunto il momento di scoppiarla.
Fece un lungo respiro, strinse i pugni, chiuse gli occhi e uscì. Benvenuta nel mondo dei grandi.